16/12/2014
Per la «tassa locale» si profila un rinvio al 2016. Dopo essere uscita dal cantiere della legge di stabilità, con l’ipotesi di un decreto ad hoc da approvare entro fine anno, la nuova tassa che avrebbe dovuto riordinare Imu e Tasi rischia ora di uscire anche dall’orizzonte temporale del prossimo anno: la prospettiva è emersa in una riunione che si è tenuta ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, dove sulla riforma annunciata da settimane dallo stesso presidente del consiglio Matteo Renzi sembrano aver prevalso le resistenze di chi ne sottolinea le difficoltà di applicazione. Due gli ostacoli principali: prima di tutto, la difficoltà di far quadrare i conti dello scambio fra la «quota erariale» pagata da capannoni, alberghi e centri commerciali, che nel nuovo sistema sarebbe dovuta passare ai Comuni, e la statalizzazione dell’addizionale Irpef, che avrebbe compensato il bilancio centrale. In secondo luogo, parecchi problemi ha sollevato la costruzione del nuovo «canone unico», che avrebbe dovuto riunire le attuali tasse (o canoni, a seconda dei casi) sull’occupazione del suolo pubblico, l’imposta sulla pubblicità e i diritti sulle affissioni. Il rinvio tout court della riforma, però, non cancella tutti i problemi.