20/11/2014
L’esenzione Imu per i terreni è destinata a rimanere solo in 1.578 Comuni, invece dei 3.524 attuali: altri 2.568 saranno invece caratterizzati da un’esenzione parziale, limitata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali. Negli altri Comuni, invece, pagheranno tutti. Sono questi gli effetti della bozza di decreto preparata dal ministero dell’Economia per rivedere la disciplina Imu sui terreni, che oggi esclude dall’imposta tutti i proprietari di beni che si trovano nelle zone classificate come «montane» dall’Istat. Effetti che si sentiranno già quest’anno, perché i contribuenti che perderanno il bonus dovranno pagare entro il 16 dicembre l’Imu relativa a tutto l’anno. Al decreto il Ministero ha lavorato da tempo, e ora il testo è pronto per la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» e quindi per l’entrata in vigore. La mossa, peraltro, è in ritardo (il termine, ordinatorio, era fissato dalla legge al 22 settembre scorso). Il provvedimento preparato dall’Economia distingue i Comuni in tre fasce, sulla base della loro altitudine misurata al centro del territorio comunale e certificata dall’Istat: l’esenzione totale per i terreni, secondo questa previsione, sarebbe destinata a rimanere in vigore solo nei Comuni con altitudine superiore ai 600 metri, il bonus sarebbe invece limitato a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali nei Comuni con altitudine compresa fra 281 e 600 metri, mentre fuori da questi casi tutti i proprietari sarebbero chiamati a pagare l’imposta.