27/11/2014
Minori adempimenti amministrativi, riduzione di sanzioni e procedure di interpello preventivo a largo raggio e con tempi abbreviati. Sono i vantaggi per i contribuenti di maggiori dimensioni che si doteranno di sistemi di gestione e controllo del rischio fiscale, secondo quanto prevede la bozza di decreto sulla certezza del diritto. L’obiettivo è favorire la prevenzione e la risoluzione delle controversie fiscali con un nuovo rapporto di cooperazione tra fisco e contribuente. L’accesso al regime premiale, almeno nella fase iniziale, sarà limitato ai grandissimi contribuenti: soggetti con un volume di affari non inferiore a dieci miliardi di euro. Inoltre bisognerà dimostrare di essere dotati, all’interno del proprio sistema di governance aziendale, di procedure volte alla rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale. In caso di violazioni che comportino una infedeltà dichiarativa rilevata ex post, si dovrebbe trattare di sanzioni pari al 50% della maggiore imposta accertata. Qualora poi dalla contestazione possa scaturire una denuncia per il reato di infedele dichiarazione, si applicano - in base alla bozza di decreto - soglie di punibilità più elevate rispetto alle ordinarie (qui traspare la rimodulazione che avverrà anche per il reato di infedele dichiarazione). Inoltre, se la contestazione comporta il superamento delle soglie previste per la comunicazione alla Procura, l’Agenzia delle Entrate dovrà far presente al Pubblico Ministero l’adesione al regime di collaborazione e indicare l’attribuzione dei ruoli e delle responsabilità individuate dal sistema di controllo interno. Queste informazioni dovrebbero essere valutate dal magistrato per la verifica dell’effettiva sussistenza del dolo e dei soggetti coinvolti.