Inps: in arrivo la “busta arancione” ma solo online
01/12/2014 L’Inps rilancia la “busta arancione”
L’Inps sta sperimentando la “busta arancione” cioè il sistema di calcolo che consentirà ai lavoratori di ottenere una proiezione della loro pensione futura. Che non sarà inviata per posta, ma potrà essere ottenuta direttamente online. L’obiettivo è far partire il sistema l’anno prossimo, dopo 19 anni di annunci e attese. Partendo dall’estratto conto previdenziale, visibile a tutti sul sito dell’Inps, la nuova applicazione fa un passo in più, elaborando una proiezione dei contributi che ancora mancano alla pensione e calcolando l’importo dell’assegno. Per gli anni a venire il sistema utilizza come scenario di riferimento quello “standard” adottato dalla Ragioneria generale dello Stato per effettuare ogni anno le previsioni a medio-lungo termine, ma dà la possibilità di intervenire su alcuni parametri, quali, per esempio, l’andamento della retribuzione.
Tre percorsi per arrivare all’importo
Il calcolo dei trattamenti pensionistici è influenzato da diverse variabili che tengono conto, tra l’altro, della dinamica retributiva, della speranza di vita e dell’andamento dell’economia. L’attuale impianto normativo distingue due tipologie di sistemi di calcolo: quello misto e quello contributivo. Il sistema misto a sua volta si distingue nell’ex retributivo (per chi ha almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 a cui la quota contributiva si applica solo dal 2012 in poi per effetto della riforma Monti-Fornero) e in quello misto previsto dalla riforma Dini del 1995 che si applica nei confronti di quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 1995 ma entro tale data non hanno raggiunto i 18 anni di contributi. I sistemi misti prevedono che una parte di pensione (quota A e B) sia ancorata alla media delle retribuzioni degli ultimi anni lavorativi. Inoltre le retribuzioni incassate prima del biennio di cessazione sono adeguate all’andamento dell’inflazione da un indice appositamente calcolato dall’Istat cosicché da “attualizzarle” tutte al momento del collocamento a riposo.
Posizione contributiva unica entro fine anno
Per i titolari di più posizioni contributive Inps, costituite per il versamento della contribuzione riferita a più unità operative in cui viene svolta la medesima attività, la fine dell’anno segna un momento importante: ricondurre su un’unica posizione gli adempimenti contributivi relativi a tutti i dipendenti, fino a oggi distribuiti su più matricole. Va a regime, infatti, il 31 dicembre 2014, l’obbligo dell’unicità della posizione contributiva aziendale. Ricordiamo che l’Inps, in più riprese (circolari 172/10 e 80/14) ha precisato che la posizione contributiva deve essere di regola unica. Fanno eccezione le situazioni per cui, in relazione alle caratteristiche dell’attività esercitata, possono derivare distinte classificazioni ai fini previdenziali e, di conseguenza, obblighi contributivi differenziati, in capo al medesimo datore di lavoro (per esempio attività diverse autonome tra loro, posizioni riferite a lavoratori all’estero oppure aperte per gli esodi ex art.4 della L. n.92/12).