26/11/2014
Raddoppio dei termini dell’accertamento con paletti. La trasmissione in procura della notizia di reato da parte dell’Agenzia delle Entrate dovrà avvenire nei termini previsti per spiccare l’accertamento fiscale e cioè entro quattro anni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi (cinque anni se la dichiarazione è omessa). Altrimenti l’amministrazione decadrà dalla possibilità di far valere un termine più ampio per condurre le indagini fiscali. Il principio contenuto nella legge delega fiscale n.23 è stato recepito nel decreto legislativo di riforma delle sanzioni tributarie, provvedimento in attesa di essere calendarizzato all’ordine del giorno di uno dei prossimi consigli dei ministri. E non solo. Nel provvedimento troverà spazio una riscrittura delle soglie oltre le quali si configurano i reati tributari. In particolare, ad esempio, si incapperà nella fattispecie della dichiarazione infedele quando risulteranno evase imposte di oltre 200 mila euro e non come gli attuali 50 mila. Resta, invece, da sciogliere il nodo sull’entrata in vigore del provvedimento. I testi nelle scrivanie dei dirigenti del ministero dell’economia prevedono una entrata in vigore delle nuove regole immediatamente secondo i tempi canonici di entrata in vigore della legge. In questo modo ne beneficerebbero i contribuenti che hanno contenziosi in corso con l’Agenzia delle Entrate.