10/11/2014
Agenzia delle Entrate praticamente pronta con i modelli per la voluntary disclosure. In modo che, una volta superato l’ultimo passaggio parlamentare, entro un mese dall’approvazione della legge, le Entrate saranno pronte a dare attuazione a una normativa dal rilevante impatto finanziario.
Il disegno di legge sulla voluntary disclosure nel suo passaggio al Senato potrebbe subire qualche modifica che, sicuramente, farebbe guadagnare appeal al provvedimento. Si fa riferimento prima di tutto al costo della collaborazione che in alcuni casi supera il 100% dell’importo detenuto all’estero. Sarebbe auspicabile uniformare la disapplicazione dei raddoppio dei termini. Sarebbe opportuno prevedere la copertura delle sanzioni penali previste dall’art.8 del D.Lgs. n.74/00 per i soggetti che emettono fatture per operazioni inesistenti per consentire a terzi l’evasione. L’estensione della possibilità di fruire di un regime forfettario di determinazione degli imponibili riferiti al possesso di investimenti esteri anche a patrimoni superiori ai 2 milioni, e quindi a prescindere dalla dimensione delle attività detenute all’estero, sarebbe una modifica logica, in linea con le finalità dell’istituto e soprattutto senza alcuna conseguenza in termini di gettito.