26/11/2014
La Corte di Cassazione, con la sentenza n.48679 del 24 novembre 2014 ha affermato che la trasformazione della società da accomandita semplice in ditta individuale non salva dal reato di bancarotta fraudolenta. La modifica, meramente formale, non basta a escludere, come pretendevano gli imputati, la responsabilità dei soci. In particolare, nella valutazione della sussistenza o meno del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, è necessario considerare solo se gli atti, precedenti o successivi alla trasformazione, sono stati commessi dall’imputato o con il suo concorso.